Cambiamento climatico
Le attività umane hanno aumentato la concentrazione di gas serra nell’atmosfera terrestre, riscaldando il pianeta. Le I motori naturali, senza l’intervento umano, spingerebbero il nostro pianeta verso un periodo di raffreddamento.
Gli scienziati attribuiscono la tendenza al riscaldamento globale osservata dalla metà del 20° secolo all’espansione umana dell'”effetto serra” — riscaldamento che si verifica quando l’atmosfera intrappola il calore che si irradia dalla Terra verso lo spazio.
Alcuni gas nell’atmosfera impediscono al calore di fuoriuscire. I gas a vita lunga che rimangono semipermanenti nell’atmosfera e non rispondono fisicamente o chimicamente ai cambiamenti di temperatura sono descritti come cambiamenti climatici “forzanti”. I gas, come il vapore acqueo, che rispondono fisicamente o chimicamente alle variazioni di temperatura sono visti come “feedback”.
Quali sono i gas che contribuiscono all’effetto serra?
Ne abbiamo diversi, di seguito elenchiamo quelli con maggior impatto:
Vapore acqueo.
Il gas serra più abbondante, ma soprattutto funge da feedback per il clima. Il vapore acqueo aumenta con il riscaldamento dell’atmosfera terrestre, ma aumenta anche la possibilità di nubi e precipitazioni, rendendo questi alcuni dei più importanti meccanismi di feedback per l’effetto serra.
Anidride carbonica (CO2 )
Un componente minore ma molto importante dell’atmosfera, l’anidride carbonica viene rilasciata attraverso processi naturali come la respirazione e le eruzioni vulcaniche e attraverso attività umane come la deforestazione, i cambiamenti nell’uso del suolo e la combustione di combustibili fossili. Da quando è iniziata la rivoluzione industriale, gli esseri umani hanno aumentato la concentrazione di CO 2 atmosferica del 48%. Questa è la più importante “forzatura” di lunga durata del cambiamento climatico.
Metano
Un gas idrocarburico prodotto sia da fonti naturali che da attività umane, compresa la decomposizione dei rifiuti nelle discariche, l’agricoltura e in particolare la coltivazione del riso, nonché la digestione dei ruminanti e la gestione del letame associato al bestiame domestico. Sulla base della molecola per molecola, il metano è un gas serra molto più attivo dell’anidride carbonica, ma è anche molto meno abbondante nell’atmosfera.
Ossido nitroso
Un potente gas serra prodotto dalle pratiche di coltivazione del suolo, in particolare dall’uso di fertilizzanti commerciali e organici, dalla combustione di combustibili fossili, dalla produzione di acido nitrico e dalla combustione di biomassa.
Clorofluorocarburi (CFC)
Composti sintetici interamente di origine industriale utilizzati in numerose applicazioni, ma ormai ampiamente regolamentati nella produzione e nel rilascio in atmosfera da accordi internazionali per la loro capacità di contribuire alla distruzione dello strato di ozono. Sono anche gas serra.
Fonte: NASA
Il ruolo dell’attività umana
Nel suo quinto rapporto di valutazione, l’Intergovernmental Panel on Climate Change IPCC, un gruppo di 1.300 esperti scientifici indipendenti provenienti da paesi di tutto il mondo sotto l’egida delle Nazioni Unite, ha concluso che c’è una probabilità superiore al 95% che le attività umane negli ultimi 50 anni hanno riscaldato il nostro pianeta.
Le attività industriali da cui dipende la nostra civiltà moderna hanno aumentato i livelli di anidride carbonica nell’atmosfera da 280 parti per milione a circa 417 parti per milione negli ultimi 151 anni. Il panel ha anche concluso che c’è una probabilità migliore del 95% che i gas serra prodotti dall’uomo come l’anidride carbonica, il metano e il protossido di azoto abbiano causato gran parte dell’aumento osservato delle temperature della Terra negli ultimi 50 e più anni.
Il contibuto delle imprese e l’adozione di sistemi di gestione ambientale
Il Life Cycle Assessment è una tecnica relativamente nuova, uno strumento oggi sviluppato e standardizzato per le valutazioni ambientali.
La LCA valuta dal punto di vista ambientale tutte le risorse, gli input necessari e tutti gli output del sistema analizzato, che possono essere sintetizzate in emissioni in aria, acqua e suolo.
L’idea di una valutazione completa del ciclo di vita ( è stata concepita negli Stati Uniti tra la fine degli anni 60 e all’inizio degli anni 70 (Resource and Environmental Profile Analysis), mentre in Europa nello stesso periodo venivano sviluppati approcci quasi identici (analisi energetica).
LCA – Life Cycle Assessment (Analisi del ciclo di vita)
Lo strumento LCA permette in questo modo:
-di identificare le opportunità di miglioramento relativamente all’ impatto ambientale dei prodotti nei diversi stadi del ciclo di vita;
-di individuare gli indicatori di prestazione ambientale;
-di guidare la progettazione di nuovi prodotti/processi al fine di minimizzare l’impatto ambientale;
-di fornire una base informativa scientifica alla comunicazione esterna e all’informazione dei consumatori.
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