Misura stress termico: come eseguirla secondo il Dlgs. 81/08
Il Titolo VIII (art. 180) del Decreto legislativo 81/2008 classifica il microclima di un ambiente di lavoro come uno degli agenti fisici da includere nella valutazione dei rischi. Una premessa questa che ci porta inevitabilmente alla misura dello stress termico, il sistema migliore per rilevare il comfort termico in uffici, magazzini, laboratori e altri spazi indoor. Attraverso la misurazione dello stress termico possiamo stabilire con certezza oggettiva se i parametri rilevati rientrano o meno nei limiti previsti dalla normativa. Un esempio? L’umidità relativa deve essere compresa fra il 30% e il 70%, valore al di sotto e al di sopra del quale il comfort e il benessere psicofisico di chi opera viene meno. E così per una decina almeno di altri parametri, fra cui ricordiamo:
- temperatura superficiale del pavimento
- temperatura operativa in estate e in inverno
- differenza verticale di temperatura dell’aria
- velocità media dell’aria (in riferimento a eventuali spifferi che potrebbero creare disagio nel lavoratore)
Le condizioni microclimatiche di un ambiente, dunque, verranno espresse in fase di analisi tramite specifici indici di comfort, definiti e quantificati secondo classificazioni che possono variare da paese a paese (per il comfort termico, ad esempio, sono diffusi gli indici PMV e PPD).
LE LINEE GUIDA INAIL SU COMFORT E STRESS TERMICO
Nel nostro paese le linee guida più note sono quelle fornite dall’INAIL. Alla pagina comfort termico troviamo alcune indicazioni importanti su quelle che sono le variabili oggetti e soggettive, la suddivisione fra ambienti severi (caldi o freddi) e ambienti moderati, un elenco delle normative UNI EN ISO e degli indici di valutazione per ambienti moderati, e soprattutto la strumentazione di misura e le strategie di monitoraggio. In particolare l’INAIL parla di:
[…] centralina di acquisizione dati, dotata di memoria residente, alla quale vengono collegati specifici sensori in grado di misurare le varie grandezze microclimatiche.
Attenzione però: perché la stessa INAIL aggiunge a quanto scritto sopra un altro punto fondamentale, e cioè la necessità di eseguire l’elaborazione dei dati con un software dedicato, “in genere fornito dal produttore della centralina di acquisizione dati”.
IL THERMAL COMFORT DATA LOGGER PMV/PPD DI LDG SERVICE
Per una misurazione accurata dello stress e del comfort termico nei luoghi di lavoro, noi di LDG Service abbiamo scelto uno strumento fra i più avanzati sul mercato. Si tratta di un data logger sofisticato, prodotto dalla Delta OHM, dotato di 6 diverse sonde che registrano i valori di interesse in base ai parametri delle normative ISO (ovvero i parametri PMW/PPD, WBGT, TU/DR). Punti di forza del Thermal Comfort Data Logger sono:
- Valori calcolati per WBGT, PMV/PPD e TU direttamente visibili
- Elevata capacità di memoria per cicli di misura di lunga durata
- Dati subito disponibili on-line in applicazione cloud, accessibile da remoto
- Portatile e indipendente, per 24 ore di misurazione continua senza ricarica
- Pienamente conforme alle normative ISO 7730, ISO 7726 e ISO 7243
Una vera e propria stazione microclimatica dunque, in grado di soddisfare le esigenze delle aziende moderne e controllare il rispetto dei limiti di legge. Se cerchi un partner per questo servizio, LDG Service ti può aiutare: contattaci per maggiori informazioni o richiedi il
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