Perché delegare l’incarico ad un Rspp Esterno all’azienda?

I motivi per cui nominare un consulente esterno per la sicurezza sul lavoro della propria azienda  possono essere  diversi e spesso  non è una scelta facoltativa, ma dettata da una legislazione complessa e  articolata.

Il riferimento normativo è per ora il  Decreto legislativo 81/08 brevemente definito come  testo unico sulla sicurezza con 306 articoli e 51 allegati che definisce tempi, requisiti, modalità, limiti, campi di applicazione insomma  un enormità di adempimenti, talvolta di difficile comprensione  anche per gli addetti ai lavori.

La soluzione è affidarsi ad un consulente Rspp esperto, che grazie alla sua lunga e complessa esperienza, potrà riassumere in funzione della tipologia di attività, gli adempimenti
specifici per quella azienda.

La normativa per la sicurezza sul lavoro ed il servizio di prevenzione e protezione

Gli articoli 31-32-33-34 del D.lgs 81/2008 assieme all’allegato II, definiscono come, quando e  cosa è innanzitutto il Servizio di prevenzione e protezione in azienda, quali debbano essere le capacità e requisiti professionali sia degli addetti che dei responsabili interni ed esterni quale e l’ RSPP, quali i compiti di quest’ultimo e  quando questo ruolo può essere svolto dal datore di lavoro direttamente.

Quando il datore di lavoro può delegare questi compiti tramite la nomina di un consulente RSPP Esterno?

La risposta è Sempre! L’importante è possedere  capacità e  requisiti professionali con riferimento all’articolo 32.

L’articolo 32 prevede un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore e gli attestati di frequenza di specifici corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro.

La funzione ed i compiti di cui art.33 dell’RSPP, Responsabile del servizio prevenzione e protezione

  • deve individuare i fattori di rischio e valutarli, individuare le misure sia per la sicurezza che  la salubrità dei luoghi di lavoro;
  • elaborare le misure preventive e protettive ed i sistemi di controllo di tali misure
  • elaborare le procedure di sicurezza per le tutte le attività aziendali;
  • proporre programmi di informazione e formazione dei lavoratori;
  • partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nonché alla riunione periodica di cui all’articolo 35
  • fornire ai lavoratori le informazioni di cui all’articolo 36.
  • tenere al segreto in ordine ai processi lavorativi di cui vengono a conoscenza nell’esercizio delle funzioni di cui al presente decreto legislativo.

Andiamo per ordine vedendo quest’ultimo con riferimento all’articolo 34 e Allegato II :

Quando il datore di lavoro può svolgere il ruolo di RSPP ?

Aziende artigiane e industriali  da 1 fino ad un massimo di 30 lavoratori

Aziende agricole e zootecniche da 1 fino ad un massimo 30 lavoratori

Aziende della pesca da 1 fino ad un massimo 20 lavoratori

Altre aziende da 1 fino ad un massimo 200 lavoratori

Quando il datore di lavoro non può svolgere i compiti dell’RSPP?

Quando, anche con un solo dipendente il datore di lavoro si ritrova in contesti industriali e nello specifico difronte a centrali termoelettriche, impianti e/o laboratori nucleari, aziende estrattive e/o attività minerarie, in contesti in cui si fabbrichi o si depositino esplosivi, polveri o munizioni, in strutture di ricovero quali ospedali e case di cura sia pubbliche che private.

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