Modello organizzativo 231

esempi pratici di MOG modelli organizzativi 231

Come possono le aziende strutturare modelli organizzativi per conformarsi al **Decreto Legislativo 81/2008** (sicurezza sul lavoro) e al **Decreto Legislativo 231/2001** (responsabilità amministrativa delle persone giuridiche)?

Per conformarsi al Decreto Legislativo 81/2008 (Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro) e al Decreto Legislativo 231/2001 (responsabilità amministrativa delle persone giuridiche), le aziende devono adottare modelli organizzativi integrati che soddisfino i requisiti di entrambi i decreti, ottimizzando la gestione dei rischi e garantendo compliance normativa. Di seguito, una guida su come strutturare tali modelli:

  1. Analisi dei rischi e contesto aziendale
  • D.lgs. 81/2008: Effettuare una valutazione dei rischi (DVR – Documento di Valutazione dei Rischi) specifica per la salute e sicurezza sul lavoro, identificando pericoli, lavoratori esposti e misure di prevenzione e protezione.
  • D.lgs. 231/2001: Identificare i reati presupposto rilevanti per l’azienda (es. infortuni sul lavoro, reati ambientali, corruzione) attraverso una mappatura dei processi aziendali e delle aree a rischio.
  • Integrazione: Sovrapporre i rischi di sicurezza (es. infortuni) ai reati 231 (es. lesioni colpose gravi o gravissime), creando un approccio unificato alla gestione dei rischi.
  1. Definizione del modello organizzativo
  • Modello 231: Predisporre un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (MOG) che includa:
    • Codici etici e politiche aziendali.
    • Procedure operative per prevenire i reati presupposto.
    • Un Organismo di Vigilanza (OdV) indipendente per monitorare l’efficacia del modello.
  • Sistema di gestione sicurezza (SGS): Implementare un sistema conforme al D.lgs. 81/2008 (ispirato, ad esempio, alla norma UNI ISO 45001), con:
    • Procedure per la gestione della sicurezza (es. formazione, manutenzione, emergenze).
    • Nomina di figure chiave (RSPP, medico competente, RLS).
  • Integrazione: Il MOG 231 può incorporare il SGS come parte integrante, con particolare attenzione ai reati di salute e sicurezza (artt. 25-septies D.lgs. 231), garantendo che le misure di prevenzione siano coerenti e monitorate dall’OdV.
  1. Governance e responsabilità
  • Ruoli e deleghe: Definire chiaramente le responsabilità (datore di lavoro, dirigenti, preposti) ai sensi del D.lgs. 81/2008, integrandole con il sistema di deleghe previsto dal D.lgs. 231 per evitare sovrapposizioni o lacune.
  • Organismo di Vigilanza: Assicurare che l’OdV abbia competenze anche in materia di sicurezza sul lavoro e collabori con l’RSPP per monitorare i rischi integrati.
  • Integrazione: Creare un sistema di reporting che colleghi i dati sulla sicurezza (es. infortuni, quasi-incidenti) alle segnalazioni all’OdV.
  1. Formazione e informazione
  • D.lgs. 81/2008: Fornire formazione obbligatoria a tutti i livelli (lavoratori, preposti, dirigenti) sui rischi specifici e sulle misure di prevenzione.
  • D.lgs. 231/2001: Sensibilizzare il personale sui reati presupposto e sull’importanza del rispetto del MOG.
  • Integrazione: Unificare i programmi formativi, includendo moduli che trattino sia la sicurezza sul lavoro sia la prevenzione dei reati 231, con particolare attenzione alla cultura della legalità e della prevenzione.
  1. Procedure operative e controlli
  • Procedure condivise: Sviluppare protocolli operativi che coprano sia gli adempimenti di sicurezza (es. uso DPI, gestione macchinari) sia la prevenzione dei reati (es. controlli su appalti, rispetto delle norme ambientali).
  • Audit e monitoraggio: Prevedere verifiche periodiche congiunte per valutare l’efficacia del DVR e del MOG, con il coinvolgimento di RSPP e OdV.
  • Gestione delle non conformità: Istituire un sistema per rilevare e correggere violazioni (es. infortuni, comportamenti illeciti), con azioni correttive documentate.
  1. Documentazione e tracciabilità
  • D.lgs. 81/2008: Redigere e aggiornare il DVR, i registri di formazione e i documenti relativi alla manutenzione e ai controlli.
  • D.lgs. 231/2001: Mantenere evidenza dell’adozione e attuazione del MOG (verbali OdV, flussi informativi, registri di audit).
  • Integrazione: Creare un archivio centralizzato che dimostri la coerenza tra i due sistemi e faciliti le ispezioni da parte delle autorità (es. ASL, INAIL, magistratura).
  1. Gestione degli appalti e terzi
  • D.lgs. 81/2008: Redigere il DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze) per coordinare le attività con appaltatori e fornitori.
  • D.lgs. 231/2001: Inserire clausole nei contratti che obblighino i terzi al rispetto del codice etico e delle norme di sicurezza, con verifiche periodiche.
  • Integrazione: Garantire che i rischi interferenziali siano considerati anche nella mappatura dei reati 231 (es. reati ambientali o infortuni legati a fornitori)..

Vantaggi di un approccio integrato

  • Efficienza: Riduzione di duplicazioni nelle attività di controllo e formazione.
  • Esonero da responsabilità: Un MOG ben strutturato e attuato può esonerare l’azienda dalla responsabilità amministrativa ex D.lgs. 231 in caso di reato.
  • Cultura aziendale: Promozione di una gestione responsabile e preventiva dei rischi.

In sintesi, le aziende possono strutturare modelli organizzativi efficaci integrando il sistema di gestione della sicurezza (D.lgs. 81/2008) nel MOG 231, con una governance chiara, processi condivisi e un monitoraggio continuo. È consigliabile avvalersi di consulenti esperti per garantire la conformità normativa e l’adeguatezza del modello al contesto aziendale.

Qui di seguito alcuni esempi  pensati per settori diversi che mostrano l’applicazione concreta delle norme, con riferimenti utili.

 

Esempio 1: MOG per un’azienda manifatturiera (Settore metalmeccanico)

 

Contesto

Un’azienda che produce componenti metallici impiega macchinari pesanti e sostanze chimiche. I rischi principali riguardano infortuni sul lavoro (D.lgs. 81/2008) e potenziali reati ambientali o di corruzione (D.lgs. 231/2001).

 

Struttura del MOG

  1. **Analisi dei Rischi**:

– Sicurezza: rischio di schiacciamento, esposizione a rumore e sostanze tossiche.

– Reati 231: smaltimento illecito di rifiuti, corruzione per ottenere appalti.

 

  1. **Procedure Operative**:

– Uso obbligatorio di DPI (dispositivi di protezione individuale) come caschi e guanti.

– Protocollo per lo smaltimento dei rifiuti chimici, con registri verificabili.

– Codice etico che vieta regali o favori a pubblici funzionari.

 

  1. **Formazione**:

– Corsi annuali sui rischi specifici dei macchinari e sull’etica aziendale.

– Simulazioni di emergenza (es. incendio o fuoriuscita di sostanze).

 

  1. **Controlli e Organismo di Vigilanza**:

– Audit trimestrali sulla manutenzione dei macchinari e sul rispetto delle norme ambientali.

– Nomina di un OdV con membri interni ed esterni per monitorare il rispetto del modello.

 

Risultato

In caso di infortunio o ispezione, l’azienda può dimostrare di aver adottato misure preventive, riducendo il rischio di sanzioni. Per supporto nella gestione della sicurezza in ambito manifatturiero, consulta la sezione sicurezza sul lavoro


Esempio 2: MOG per una società di costruzioni (settore edilizio)

 

Contesto

Un’impresa edile gestisce cantieri con rischi elevati (cadute dall’alto, utilizzo di gru) e potenziali illeciti come frodi negli appalti o violazioni ambientali.

 

Struttura del MOG

  1. **Analisi dei Rischi**:

– Sicurezza: caduta da impalcature, uso improprio di attrezzature.

– Reati 231: corruzione per ottenere autorizzazioni, smaltimento irregolare di materiali.

 

  1. **Procedure operative**:

– Installazione obbligatoria di parapetti e linee vita su ogni cantiere.

– Registrazione di tutte le transazioni con fornitori e subappaltatori per garantire trasparenza.

– Piano di gestione dei rifiuti da costruzione, con contratti certificati per lo smaltimento.

 

  1. **Formazione**:

– Addestramento obbligatorio per lavori in quota e utilizzo di macchinari.

– Workshop sull’anticorruzione per project manager e responsabili acquisti.

 

  1. **Controlli e Organismo di Vigilanza**:

– Ispezioni settimanali nei cantieri da parte del responsabile sicurezza.

– L’OdV verifica i contratti e i registri di smaltimento, segnalando anomalie.

 

Risultato

Il MOG tutela l’azienda da responsabilità in caso di incidenti o procedimenti legali, migliorando anche la reputazione presso i committenti pubblici. Scopri come implementare un MOG nel settore edile.


Esempio 3: MOG per una Società di Servizi (Settore Consulenza)

 

Contesto

Un’azienda di consulenza offre servizi professionali e ha rischi legati alla protezione dei dati (cybersecurity) e alla corruzione nei rapporti con clienti o enti pubblici.

 

Struttura del MOG

  1. **Analisi dei Rischi**:

– Sicurezza: stress lavoro-correlato, ergonomia delle postazioni.

– Reati 231: violazione della privacy (GDPR), corruzione per ottenere contratti.

 

  1. **Procedure Operative**:

– Policy per la gestione sicura dei dati sensibili (es. criptazione, accesso limitato).

– Divieto di accettare o offrire incentivi non dichiarati, con sanzioni interne.

– Valutazione periodica dello stress lavoro-correlato tramite questionari anonimi.

 

  1. **Formazione**:

– Corsi su cybersecurity e GDPR per tutti i dipendenti.

– Sessioni sull’etica aziendale e sulle normative anticorruzione.

 

  1. **Controlli e Organismo di Vigilanza**:

– Audit annuali sulla sicurezza informatica e sulla compliance contrattuale.

– L’OdV monitora le segnalazioni interne di violazioni tramite un canale whistleblowing.

 

Risultato

Il MOG protegge l’azienda da multe per violazioni GDPR o da procedimenti per corruzione, rafforzando la fiducia dei clienti. Per soluzioni di compliance nel settore servizi.


Esempio 4: MOG Integrato per una media impresa multi settore

 

Contesto

Un’azienda opera sia nella produzione che nella distribuzione, con rischi combinati di sicurezza sul lavoro (macchinari, logistica) e reati finanziari o ambientali.

 

Struttura del MOG integrato

  1. **Analisi dei Rischi**:

– Sicurezza: infortuni in magazzino, esposizione a sostanze pericolose.

– Reati 231: evasione fiscale, frode ai fornitori, inquinamento.

 

  1. **Procedure operative**:

– Manuale unico che integra regole di sicurezza (es. uso di carrelli elevatori) e prevenzione reati (es. controlli sulle fatture).

– Sistema di tracciabilità dei rifiuti e dei flussi finanziari.

 

  1. **Formazione**:

– Programma combinato su sicurezza fisica, etica aziendale e gestione finanziaria.

 

  1. **Controlli e Organismo di Vigilanza**:

– Report mensili che uniscono dati su infortuni, compliance fiscale e ambientale.

– Un unico OdV con competenze trasversali per supervisionare l’intero MOG.

 

Risultato

L’approccio integrato riduce i costi di gestione e migliora l’efficienza, offrendo una tutela completa. Per un MOG integrato, contatta gli esperti di [www.ldgservice.it/consulenza](https://www.ldgservice.it/consulenza).

 


Considerazioni finali

Questi esempi mostrano come un MOG debba essere **personalizzato** in base al settore e ai rischi specifici dell’azienda. Non esiste un modello universale: la chiave del successo sta nella sua progettazione su misura e nella sua effettiva applicazione. Elementi comuni a tutti i casi sono l’analisi preventiva, la formazione continua e un sistema di controllo rigoroso. Contattaci

 

 

avatar dell'autore
Luigi Giliberti
Project Manager, HSE specialist, formatore e Dpo per la protezione dei dati. Supporta da vent'anni imprese ed enti pubblici di varie dimensioni.