Formazione generale e specifica: un focus sulla sicurezza sul lavoro per i non udenti
La sicurezza sul lavoro è un diritto fondamentale per ogni lavoratore, indipendentemente dalle sue caratteristiche personali o dalle sue capacità sensoriali. In Italia, il Decreto Legislativo 81/2008 stabilisce l’obbligo per i datori di lavoro di fornire una formazione adeguata ai propri dipendenti, suddivisa in formazione generale e formazione specifica, in base al livello di rischio dell’attività lavorativa. Per le aziende classificate a “rischio basso” – come uffici, negozi o piccole attività commerciali – questa formazione rappresenta un pilastro essenziale per prevenire incidenti e garantire un ambiente di lavoro sicuro. Ma come si applica tutto questo ai lavoratori non udenti? In questo articolo esploreremo l’importanza di adattare la formazione alla loro realtà, assicurando inclusione e comprensione.
Cos’è la formazione generale e specifica rischio basso?
La formazione generale è un modulo obbligatorio di 4 ore valido per tutte le categorie di rischio. Si concentra sui principi base della sicurezza sul lavoro, come i diritti e i doveri dei lavoratori, il concetto di rischio, la prevenzione e la protezione. È una panoramica introduttiva che non entra nei dettagli tecnici delle singole mansioni.
La formazione specifica rischio basso, anch’essa di 4 ore, si focalizza invece sui rischi concreti legati all’attività lavorativa dell’azienda. Per un ambiente a rischio basso, si parla di pericoli come l’uso scorretto di attrezzature d’ufficio, posture sbagliate, rischio elettrico o situazioni di emergenza come incendi o evacuazioni.
In totale, quindi, per i lavoratori di aziende a rischio basso sono previste 8 ore di formazione, che devono essere erogate in modo chiaro, comprensibile e, soprattutto, accessibile a tutti.
I lavoratori non udenti: una realtà da considerare
I lavoratori non udenti rappresentano una parte importante della forza lavoro e portano con sé competenze preziose. Tuttavia, la loro condizione richiede un approccio personalizzato alla formazione, perché l’assenza dell’udito può influire sulla percezione di alcuni rischi o sull’accesso alle informazioni. Ad esempio, un allarme acustico in caso di incendio o un avviso verbale durante un’emergenza potrebbe non essere efficace per loro. Questo rende fondamentale adattare i contenuti e i metodi della formazione per garantire che anche i non udenti possano apprendere e applicare le norme di sicurezza.
Come adattare la formazione per i non udenti
Per rendere la formazione generale e specifica davvero inclusiva, è necessario adottare strategie che rispondano alle esigenze dei lavoratori non udenti. Ecco alcune soluzioni pratiche:
- Utilizzo della lingua dei segni italiana (LIS)
Coinvolgere un interprete LIS durante le sessioni di formazione è un passo essenziale. La LIS permette di trasmettere i concetti in modo diretto e naturale, evitando fraintendimenti. Ad esempio, termini tecnici come “DPI” (Dispositivi di Protezione Individuale) o “RSPP” (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) possono essere spiegati con chiarezza attraverso il linguaggio visivo. - Materiale visivo e scritto
I non udenti si affidano molto alla vista, quindi è utile integrare la formazione con slide, video sottotitolati, infografiche e schemi. Ad esempio, una mappa dell’ufficio con le vie di fuga evidenziate o un video che mostra il corretto utilizzo di un estintore può rendere i contenuti più accessibili. - Simulazioni pratiche
La formazione specifica richiede spesso esercitazioni pratiche, come spegnere un principio di incendio o evacuare un edificio. Per i non udenti, queste attività possono essere accompagnate da segnali visivi (luci lampeggianti) o vibrazioni (dispositivi tattili) per simulare situazioni reali. - Formazione personalizzata
Ogni lavoratore non udente ha esigenze diverse: alcuni leggono il labiale, altri preferiscono testi scritti, altri ancora usano esclusivamente la LIS. Chiedere in anticipo le loro preferenze permette di organizzare sessioni su misura.
I benefici di un’inclusione efficace
Investire in una formazione accessibile non è solo un obbligo di legge, ma anche un vantaggio per l’azienda. Un lavoratore non udente che comprende pienamente i rischi e le procedure di sicurezza sarà più autonomo, sicuro di sé e preparato a reagire in caso di necessità. Inoltre, un ambiente inclusivo migliora il clima aziendale, favorendo la collaborazione tra colleghi e dimostrando un impegno concreto verso la responsabilità sociale.
Gli obblighi del datore di lavoro
Il datore di lavoro ha la responsabilità di garantire che tutti i dipendenti, inclusi quelli con disabilità, ricevano una formazione adeguata (art. 37 del D.lgs. 81/2008). Questo significa che, per i non udenti, non basta fornire un corso standard: bisogna assicurarsi che i contenuti siano effettivamente comprensibili. In caso contrario, si rischia non solo di violare la normativa, ma anche di compromettere la sicurezza dell’intero team.
Conclusione
La formazione generale e specifica per il rischio basso è un tassello fondamentale della sicurezza sul lavoro, ma deve essere pensata per includere ogni lavoratore, compresi i non udenti. Con l’uso della LIS, materiali visivi e un approccio pratico, è possibile trasformarla in un’esperienza formativa efficace e accessibile. Per le aziende, questo non è solo un modo per rispettare la legge, ma anche un’opportunità per valorizzare la diversità e costruire un ambiente di lavoro più sicuro e coeso.
Se hai bisogno di supporto per organizzare corsi di formazione inclusivi o per approfondire le normative sulla sicurezza sul lavoro, contatta LDG Service: siamo qui per aiutarti a rendere la tua azienda un luogo sicuro per tutti.